Una lunga storia familiare che ha inizio quando Poggio alla Malva era un borgo di agricoltori e pescatori di fiume.
Le prime carte rinvenute negli archivi storici locali parlano della Bottega Pecchioli come “deposito di sale, olio e vino, granaglie, candele e carbone”.
Parlano di un’epoca assai lontana, in cui il fiume Arno, “all’altezza del guado grande” metteva in comunicazione i paesi di Poggio alla Malva e Brucianesi, all’ora costituenti un’unica comunità sotto il Comune delle Signe, poi Lastra a Signa, e sotto l’antica Chiesa di Santo Stefano delle Busche, dipendente dalla Pieve di Artimino.
E’ sicuramente dopo la seconda metà del ‘700 che la Bottega Pecchioli assume le caratteristiche di uno spaccio di alimenti come oggi lo intendiamo. Nel corso degli anni è stata osteria, per almeno cento anni rimane forno del pane, poi spaccio di latte e burro, rivendita di Sali e Tabacchi.
Sul finire dell’Ottocento, ad opera di Amerigo Pecchioli e poi di Orlando diventa oltre a Bottega di Alimentari e Mescita di vino, anche Ufficio delle Regie Poste e del Telegrafo.
Il periodo fra le due guerre è senz’altro il più difficile nella storia della Bottega, in seguito ai bombardamenti la sede viene parzialmente distrutta. Sarà Giovanni Pecchioli, figlio di Giuseppe e nipote di Orlando, a risollevarne le sorti grazie ad una gestione meticolosa ed intelligente.
Ancora oggi alla Bottega Pecchioli puoi trovare il pane fresco e il Sigaro Toscano, i ceci e il baccalà in ammollo, i fagioli, lo stoccafisso, le aringhe e le acciughe sotto sale, le olive in salamoja, la frutta e la verdura anche da produzioni locali.
Ancora oggi nelle cantine della Bottega Pecchioli stagionano salumi e formaggi, si conservano l’olio e il vino di Carmignano, riconosciuti come fra i migliori al mondo.